Il progetto Donchisciotte è stato organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus di Torino e con l’Associazione Mus-e e si inserisce, dopo Il Giro del Mondo in 80 giorni (seconda edizione – 2013) e Il Villaggio di Marco Polo (prima edizione – 2011), nel progetto Vivolibro, il contenitore che raccoglie le attività della Fondazione Bottari Lattes dedicate in particolare agli alunni delle scuole elementari.
La manifestazione si è svolta a Monforte d’Alba per una durata di sette giorni, dal 25 al 31 maggio 2015. Ogni giornata era dedicata a spettacoli di teatro, musica e giochi per ricreare e attualizzare l’atmosfera e le vicende raccontate nell’omonimo libro di Cervantes, di cui quell’anno ricorre il quarto centennale. L’iniziativa si proponeva di rinnovare la magia che ha circondato il paese di Monforte durante le precedenti edizioni, ricostruendo in Langa (oggi patrimonio riconosciuto dall’UNESCO) le avventure del cavaliere Don Chisciotte e del suo scudiero Sancio Panza, con scenografie di Carolina Grosa liberamente ispirate al romanzo.
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Più di sessanta iniziative (a ingresso libero), tra cui spettacoli teatrali, animazioni, laboratori di musica, recitazione, danza e arti visive, hanno coinvolto 2500 bambini di 27 scuole elementari di Piemonte e Liguria, con insegnati e famiglie.
Anche per questa edizione la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus di Torino ha portato i suoi artisti, che hanno preso spunto dal celebre racconto per guidare i bambini attraverso le fantastiche avventure narrate da Cervantes: quattro tappe, quattro location, quattro differenti animazioni hanno fatto rivivere agli alunni delle scuole elementari partecipanti le atmosfere, i sentimenti e i sogni dei protagonisti del Don Chisciotte.
Il percorso si concludeva ogni giorno con lo spettacolo finale, diretto da Luigina Dagostino, nella splendida cornice dell’auditorium Horszowski.
L’associazione Mus-e, grazie a una metodologia specifica ormai collaudata da più di vent’anni di lavoro, con l’intervento di artisti di varie discipline (pittura, teatro, arte, musica e danza), lavora per l’integrazione dei bambini della scuola primaria, aiutandoli nella formazione di una personalità solidaristica e collaborativa e nello sviluppo di doti creative.
Le scuole che hanno aderito al progetto Mus-e sono andate in scena ogni giorno per sette giorni a Monforte con performance inerenti alla manifestazione, elaborati durante l’anno scolastico 2014 / 2015. I bambini hanno potuto così calcare i palcoscenici e sentirsi attivi protagonisti dei magici viaggi dell’allampanato cavaliere.
Un’attenzione particolare è stata rivolta per questa edizione, data l’Expo, all’ecologia e alla tutela del territorio: il mini atelier Una lenticchia per amica, curato dall’architetto e designer Tiziana Redavid, a far riflettere gli alunni sul rispetto del pianeta, sul risparmio di energia e sulla cultura del cibo.
La Fondazione Bottari Lattes ha inoltre attivato una collaborazione con l’Istituto Europeo di Design di Torino, indicendo un concorso di illustrazione, al fine di far creare dagli studenti IED il visual per la campagna promozionale e per l’allestimento. L’allestimento del paese fa rivivere le avventurose atmosfere del romanzo grazie alle immagini della vincitrice Carolina Grosa, premiata domenica 31 maggio presso la sede della Fondazione Bottari Lattes (via Marconi, 16) alle ore 11,30. Dal 9 maggio al 14 giugno le opere che hanno partecipato al concorso sono state esposte nei locali della Fondazione.
Il Donchisciotte per le strade di Monforte
In compagnia del pratico scudiero Sancio Panza e del cavallo Ronzinante, Don Chisciotte della Mancia si mette in viaggio attraverso la Spagna del Seicento per vendicare le ingiustizie e difendere i deboli, sempre in nome della sua amata dama Dulcinea del Toboso. La sua immaginazione trasfigura i mulini a vento in spaventosi giganti, le greggi in truppe di nemici, una compagnia di attori in legione di demoni. Le sue stravaganti imprese sono però destinate a fallire, in un mondo che non ha più bisogno di gesta eroiche.
Sono i bambini, con la loro fantasia galoppante, a rinnovare la magia della cavalleria errante.
L’avventura comincia dalla piazza dell’Elmo (piazza Umberto I). Innanzitutto ci vuole un’armatura per poter affrontare pericoli e nemici in agguato lungo il cammino. Come insegna il saggio Sancio Panza, intraprendere un viaggio a stomaco vuoto è una pessima idea: per rifocillarsi non c’è niente di meglio della Locanda del Picaro (Palazzo Martina), in cui tra una zuppa e un arrosto saporito si possono fare incontri interessanti.
Il viaggio continua in largo del Ronzino (piazzetta Cavour), dove i giovani cavalieri devono sfidarsi e combattere… con le parole. Saranno stati così valorosi da proseguire il periglioso cammino? Frattanto, nella tranquillità dell’orto di Teresa Panza, gli spazi della Fondazione Bottari Lattes, i bambini hanno partecipato al mini atelier di Tiziana Redavid, dedicato alla natura e all’ecologia. All’ombra del frondoso Bosco del Toboso (cortile della Galleria Ars Mundi) Don Chisciotte e i suoi piccoli seguaci hanno deposto le armi e impugnato una bianca penna d’oca per esprimere i loro romantici sentimenti, in una lettera destinata all’amata. Un’ultima incantata tappa attendeva i mini eroi protagonisti di questo mirabolante viaggio: si tratta del Castello degli Specchi (Auditorium Horszowski) dove – si sa – le magie sono all’ordine del giorno.